Di ritorno dalle World Series

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Lunedì sono tornati alla base, per alcuni giorni di meritate vacanze, i ragazzi e i coach che hanno preso parte alle Senior League World Series a Easley, in South Carolina, con la selezione Emilia-Romagna in rappresentanza di Europe-Africa. Nicolas Trevisan, Francesco Bonvini, Luigi Boni, Federico Dallatana, il pitching coach Giacomo Bertoni e il manager Ettore Finetti e i loro compagni hanno ottenuto una sonante vittoria col Canada dopo aver perso netto con Caribbean e hanno dato vita a una palpitante sfida con la selezione australiana che avrebbe permesso loro di avanzare nel torneo, sfida che è andata agli Aussie per 1-0. «Abbiamo perso un paio di uomini sulle basi; in generale, forse, abbiamo sentito il peso della sfida nel senso che volevamo fare ma ci è mancata un po’ di lucidità» osserva Finetti, il quale sottolinea «E’ stata un’esperienza molto gratificante, per me, e che arricchisce il mio bagaglio di allenatore. Per i ragazzi è stato molto educativo dal punto di vista personale e importante dal punto di vista tecnico. Hanno capito l’importanza della solidità mentale, cosa sono veramente le regole e la disciplina, che noi coach siamo anche degli educatori: i ragazzi non potevano uscire dal dormitorio senza essere accompagnati dai coach. Tutti hanno dato il loro contributo, c’è chi ha giocato di più, chi di meno, ma questo fa parte dello sport».
Chi ha disputato tutte e tre le partite è stato Francesco Bonvini, autentico jolly del diamante, che parla un po’ a nome di tutti: «Sì, ho giocato interbase, in terza e anche fatto qualche lancio». Nel box ha fatto il suo battendo a 2 su 8 con 1 pbc (una valida su 2 turni per Boni nell’unica partita disputata con Caribbean): «Bellissima emozione, le avevo mancate tre anni fa in Polonia con i Ragazzi per cui speravo di avere l’opportunità di rifarmi, soprattutto giocare con gente di altri continenti, che è più forte di te, soprattutto mentalmente. Per noi è stata una vittoria già essere là. I lanciatori caraibici hanno impressionato, sapevano dove giocarti: dopo il primo turno non ti davano la stessa pallina che avevi battuto; gli australiani tiravano soltanto forte». Tempo di svago poco e abbastanza monocorde: «Andavamo nei negozi di sport, ce n’erano un paio grandi, e siamo andati al museo della Clemson (University, non distante da Easley, ndr); la cittadina era piccola. Con i portoricani abbiamo legato più di altri perché erano nella nostra stessa ala al dormitorio, ci siamo scambiati diverse cose».
Trevisan ha tirato due ottime riprese nella vittoriosa partita per manifesta col Canada (1 bv, 1 bb, 3 so) ed è entrato a battere una volta con l’Australia; Dallatana ha avuto una presenza nel box col Canada e ha lanciato un inning con i caraibici subendo un po’ il loro attacco (ma non è stato l’unico). C’è stato anche spazio per l’immancabile puntatina a una partita di Mlb in quel di Atlanta per Braves-Marlins, con un po’ di rammarico per non aver avuto la possibilità di incrociare qualche big. Uno di loro, Giancarlo Stanton, ha scaraventato la pallina sugli spalti dell’esterno sinistro, settore in cui erano piazzati i nostri giovani: purtroppo, però, la “mira” di Stanton non è stata precisa …
Per la cronaca, le WS le hanno vinte i latino-americani di Panama che hanno superato 5-4 gli statunitensi di Southeast.android 4.0 планшетыкожаные слипоныкак торговать опционамиobuvaiko.xyzвоспаление десны под зубным протезомtopcargo отзывы

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