Corrado Bertoli torna alla Crocetta

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Un gradito ritorno tra i tecnici della Crocetta: Corrado Bertoli, dopo alcune stagioni a Sala Baganza, torna per la terza volta a San Pancrazio nelle vesti di coach e preparatore atletico della squadra Under 15 agli ordini del nuovo manager Tomas Guareschi, già suo giocatore nelle giovanili bianco-azzurre.

Torna dove tutto era iniziato: Corrado aveva infatti militato nelle giovanili della Crocetta, prima di trasferirsi all’Oltretorrente, per formare la prima squadra seniores della società di via Volturno, con la quale è rimasto per circa quindici stagioni, prima come giocatore, poi come tecnico. Dopo qualche anno di stop, è tornato alla Crocetta come coach e preparatore atletico delle giovanili nel 2007 insieme a Stefano Chiuri. Con la nostra società ha conquistato quattro scudetti, tre consecutivi nella categoria cadetti. Nel 2018 si è trasferito al Sala Baganza per qualche stagione, dove ha ricoperto l’incarico di coach e preparatore atletico della prima squadra.

Ora torna alla Crocetta “con grande entusiasmo – dice – sono contento di affiancare Tommy (Guareschi), un ragazzo che ho allenato e che considero come un figlio, nella sua crescita come allenatore.”

Sarà infatti coach dell’Under 15, squadra per la quale si occuperà anche della preparazione atletica: “A quell’età la preparazione fisica è importante – afferma – bisogna già iniziare un programma di rafforzamento muscolare e allo stesso tempo sviluppare la velocità e la reattività. Verificheremo a che punto sono i ragazzi e poi stileremo un programma”

Corrado è infatti diplomato Isef e grazie a questo titolo, ai tempi dell’Oltretorrente aveva coordinato il progetto della società gialloblù nelle scuole elementari, dal quale erano usciti diversi giocatori poi protagonisti sui diamanti per tante stagioni.

Aveva conosciuto il baseball grazie…alla pallavolo: “Giocavo a volley e in squadra con me c’era un ragazzo che aveva iniziato a giocare a baseball e mi ha convinto a provare”. Erano gli anni dell’esplosione del batti e corri in città, gli anni ’70 e lui abitava, guarda caso, nella zona dello stadio di viale Piacenza: “Vengo dai prati Bocchi, praticamente all’altezza dell’esterno sinistro del vecchio “Europeo”, poi in via Sartori, dove adesso c’è un parcheggio, all’epoca c’era un campetto, più in basso rispetto alla sede stradale, nel quale giocavano i vari Massimo Fochi, Poma e compagnia: inevitabile appassionarsi ad uno sport che mi ha colpito per la sua varietà di situazioni e perché costringe a ragionare e ritengo che questo aspetto sia molto formativo”

Avendo avuto a che fare sia con le giovanili che con squadre seniores, gli abbiamo chiesto quali sono le differenze a livello di preparazione atletica:

“Con i bambini prevale l’aspetto ludico: corsa, stretching, velocità. Attorno ai quattordici anni bisogna iniziare ad educarli nel curare una preparazione più specifica. Con il passare degli anni si inizia a spingere sui pesi e sul rinforzo muscolare perché poi a livello seniores, soprattutto nei battitori e nei lanciatori fa la differenza”

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